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La terra non è nostra

Storie e Notizie N. 2277 All’inizio degli anni Novanta, un caro amico dell’università, uno di quelli davvero preziosi da tale punto di vista, giacché era spesso foriero di iniziative interessanti e che ti cambiano la testa nel senso buono, si presentò da me un pomeriggio in sala studio e come faceva di solito mi disse: “Prendi le tue cose e andiamo a sentire questa conferenza, so che ti piacerà”. Quest’ultima frase era immancabile e il nostro ci prendeva sempre. Eccome se mi piacque ascoltare dal vivo un vero capo “indiano”, come si diceva erroneamente una volta nonostante lo sbaglio fosse stato compiuto fin dal primissimo giorno dal nostro illustre concittadino. Si trattava di un Apache che era venuto qui in Italia per sollecitare istituzioni e opinione pubblica riguardo alla costruzione di un osservatorio astronomico sul Monte Graham in Arizona, negli Stati Uniti. Per i nativi era ed è ancora oggi un luogo sacro e lo stesso indignato messaggero venuto da lontano trovava per primo pa...

Le storie sulla pelle

Storie e Notizie N. 2276 Hanno fatto il giro del mondo le immagini delle centinaia di persone ammanettate e umiliate con la testa rasata, presunti membri della gang venezuelana Tren De Aragua , identificata dagli Stati Uniti come un’organizzazione terroristica a tutti gli effetti. Il video è stato condiviso da Trump stesso, definendoli “i mostri mandati nel nostro Paese dal corrotto Joe Biden e dai democratici di sinistra radicale”. Poi però passa qualche giorno e la storia con l’iniziale ignorata, oltre che minuscola, si palesa. E allora c’era una volta quest’ultima, che a sua volta ne contiene altre non meno trascurate, calpestate e umiliate alla stregua di coloro che la raccontano comunque con la loro stessa vita. È una storia scritta sulla pelle con la tonalità della carnagione, la più ingiusta tra le umane maledizioni, e talvolta narrata letteralmente con un tatuaggio, che per molti, come probabilmente il sottoscritto, è solo un vezzo di natura estetica per sembrare più giovane a...

Spaccature

Storie e Notizie N. 2275 C'è una spaccatura nel PD , si legge sui giornali dopo il voto sul costoso riarmo europeo. Spaccatura finanche nel governo , si legge altrettanto, salvo poi chiarire che non è nulla di risanabile accontentando come si deve l’urlatore di turno. Nondimeno, c’erano comunque una volte le spaccature . A destra come a sinistra. Anzi, centrate entrambe, il che vuol dire strumentalmente moderate a seconda delle stagioni, spostando il baricentro della fazione destrorsa sempre più a destra di se stessa o erodendo la porzione mancina dell’altra fino a renderla pressoché un’intrusa. Si legga anch’essa come una specie di spaccatura. Eppure, soprattutto nel meraviglioso regno dei democratici , definiti ancora dagli avversari “le sinistre”– in modo concedetemi ormai grottesco –, le suddette fratture sono assai più numerose e profonde, giacché risalgono a tempi non sospetti. Perché prima di tutto, la più profonda tra esse è con la Storia con l’iniziale sbiadita. Quell...

Cui prodest?

Storie e Notizie N. 2274 Ho sempre amato le locuzioni latine per vari motivi, ma soprattutto perché essendo lontane nel tempo dimostrano quanto la natura umana sia per alcuni significativi aspetti incredibilmente prevedibile. Con ciò mi riferisco alla nostra specie, che per paradosso è ancora relativamente giovane e ingenuamente rozza. Tra le suddette, una di quelle che preferisco è "cui prodest", ovvero a chi giova , o meglio ancora chi ci guadagna da questo o quello. Nel nostro caso, dal fare questo o quello , al di là delle ragioni ufficialmente addotte. Prendiamo alcune domande sulle quali mi sono ritrovato a riflettere. Perché Trump, una volta eletto, ha mostrato fin da subito palese ostilità sia nei confronti di Gaza che dei suoi abitanti, ulteriore sostegno al controverso leader israeliano e ormai palese vicinanza strategica con gli interessi di Putin? Perché vuole evitare la terza guerra mondiale come ha detto pubblicamente a Zelensky? Perché l’Unione Europea sta so...

Trentadue

Storie e Notizie N. 2273 C’erano una volta trentadue vite aggrappate a una piattaforma petrolifera in mezzo al mare che oggigiorno è di tutti tranne chi ne ha davvero bisogno. Esistenze che puoi chiamare migranti , se vuoi, anzi qualora devi, ma se ci pensi, anzi no, spegni tutto e spalanca ciò che rimane. Vedrai, è più che sufficiente. Immaginando, seppur nel modo più tragicamente verosimile, c’erano altresì una volta trentadue barili ricolmi di quello stesso petrolio per il quale la suddetta piattaforma ha ragion d’essere. E c’erano una volta i trentadue barili semi svuotati, ma con qualche goccia rimasta. C’erano una volta perfino i contenitori del tutto rovesciati ma con ancora l’aroma del nero gioiello all’interno. E c’erano una volta gli stessi con soltanto l'alone di quest’ultimo. C’erano di nuovo una volta i famigerati barili se non altro con impresso sul fondo il mero ricordo del conteso liquido strappato alla terra e al mare stesso. E c’erano una volta trentadue misere ...

Di terre e altre cose rare

Storie e Notizie N. 2272 Ma tu guarda che novità. Alla fine della fiera, più che della guerra – giacché alcune sembrano non voler terminare mai – l’attuale, maggiormente controversa tragedia alle porte dell’Europa potrà risolversi con la concessione di cose preziose da parte di uno dei contendenti al potente, mediatore di turno, che sono anche stavolta gli Stati Uniti. Che poi, il mediatore è colui che giunge dall’esterno con nessuna responsabilità riguardo alla contesa e, soprattutto, nessun conflitto di interesse. E lo sanno anche le pietre che non è così. In tale ennesimo capitolo di una Storia che si ostina a ripetersi – o forse siamo noi tutti a volerlo – addirittura con risvolti peggiori, si tratta di cose rare, ovvero terre. Viene definito come tale un gruppo di diciassette elementi chimici che tra l’altro sono indispensabili per la produzione di auto elettriche, batterie, armi e smartphone, le cui vendite sono in aumento nel mondo. La Cina ha in mano circa il 60% della produ...

Dalla parte del più forte

Storie e Notizie N. 2271 C’era una volta, anzi c’è ora ahinoi, un Paese che nei momenti cruciali si ritrova sempre dalla parte del più forte di turno. E fosse solo questo, giacché forse non è neppure la forza il principale motivo dello schieramento. Potremmo dire anche dalla parte del più pericoloso . Del più autoritario . Del più aggressivo tra tutti i prepotenti . E del più sprezzante nei confronti di ogni valore civile e finanche umano. Giorgia Meloni con Trump . Silvio Berlusconi con George W. Bush . Sia l’ una che l’ altro , più o meno in modo palese, con Vladimir Putin . E ovviamente, Benito Mussolini con Adolf Hitler . Nel solco della vergognosa tradizione, dalla parte sbagliata della Storia e alleati con il più guerrafondaio tra i leader del mondo. Con il più indifferente di fronte alle urgenze di quello stesso pianeta in cui vivevano allora e esistiamo ancora oggi. Nel breve, immancabilmente a sostegno del bullo soprattutto con i più deboli . I disperati. Gli ultimi del mon...