No Berlusconi day e le 1000 piazze del Pd: qual è la vera alternativa?




A distanza di una settimana, il 5 dicembre e nella due giorni 11/12 dello stesso mese ci saranno due manifestazioni.
Entrambe le iniziative dichiarano come motivazione principale una posizione critica nei confronti di Silvio Berlusconi.
Ora, io sono un cittadino che non ha mai votato per il premier e che nello stesso tempo desidera avere un presidente del consiglio fatto di tutt’altra pasta.
Aggiungiamo che voglia scendere in piazza ancora una volta per manifestare le mie idee antagoniste al primo ministro.
A quale delle due dovrei andare?
Quale delle due manifestazioni è la vera alternativa a Berlusconi?
La prima cosa di cui devo tenere conto è la seguente: quella del 5, ideata da alcuni blogger, chiede le sue dimissioni mentre quella dell’11/12 consiste in un desiderio/impegno del Partito democratico ad occuparsi dei problemi del paese e non di quelli del premier, al motto “sempre i problemi suoi, mai i problemi nostri”.
Nell’appello del No Berlusconi day c’è scritto che ai promotori non interessa cosa accade se si dimette Berlusconi e ritengono che il finto “Fair Play” di alcuni settori dell’opposizione, costituisca un atto di omissione di soccorso alla nostra democrazia del quale risponderanno, eventualmente, davanti agli elettori.
Non possiamo più rimanere inerti, affermano ben due volte, Berlusconi deve dimettersi e difendersi, come ogni cittadino, davanti ai Tribunali della Repubblica per le accuse che gli vengono rivolte.
Quindi per quelli del 5 Berlusconi deve dimettersi e rispondere in tribunale alle accuse in cui è imputato.
Nel proclama della manifestazione dell’11/12 si pone invece l’obiettivo sulla politica del governo e si dichiara che l’intento dell’iniziativa è quello di ricordare a quest’ultimo - che si preoccupa solo dei problemi giudiziari di Berlusconi - cosa davvero non va.
Tra le altre cose, vengono citati il lavoro, dove abbiamo registrato un milione di disoccupati in più e la sanità, dove a fronte dei risultati ottenuti dalle regioni di centrosinistra senza sacrificare i servizi per i cittadini il Governo ha messo zero euro in Finanziaria per la ristrutturazione e la costruzione di ospedali più moderni.
Inoltre, al neanche troppo velato riferimento critico del No Berlusconi Day sul “Fair play” dell’opposizione, nel manifesto del PD si risponde con una chiara ed esplicita differenziazione, definendo la propria iniziativa come diversa dal “No B. Day”, che serve solo a convincere chi è già convinto, senza portare nuovi consensi, occupandosi invece di tutti i problemi che riscontrano gli italiani.
Credo che fin qui emergano abbastanza elementi per comprendere che le due proposte sono totalmente diverse, nonostante le premesse.
Sono stato a tante manifestazioni nella mia vita e all’indomani non ho mai visto soddisfatti i desideri che avevo gridato il giorno prima.
Nemmeno dopo un mese.
Neanche un anno, se è per questo.
Eppure, fino ad oggi, ho gridato contro la guerra, contro la pena di morte, contro i licenziamenti, per i diritti umani, per la giustizia sociale, per la libertà in paesi in cui non sono mai stato e altro ancora, consapevole del fatto che anche il solo atto di essere stato lì, insieme a tanta gente, ha avuto ed ha un valore enorme al di là dell’esito delle proprie aspirazioni.
Alla fine di quelle caotiche e stancanti giornate mi sono portato dietro doni inestimabili, che si chiamano condivisione, speranza e fiducia.
Forse ricordandomi questo, posso fare la mia scelta.
Mi chiamo Alessandro Ghebreigziabiher e sono incredibilmente stanco di avere quell’uomo come premier.
Sono perfettamente consapevole che il giorno dopo entrambe le manifestazioni il nostro presidente del consiglio sarà ancora al suo posto.
Ciò che conta è che qui ed ora desidero condividere, sperare e avere fiducia.
Desidero scendere in piazza e condividere con più gente possibile il desiderio che il premier del mio paese non sia più Silvio Berlusconi.
In mezzo a tante persone, vorrei vedere crescere la speranza che un giorno, tutti insieme, saremo capaci finalmente di essere noi per primi gli autori del cambiamento.
E vorrei infine ritrovare la fiducia nei miei concittadini, perlomeno in coloro che troverò in piazza, nel loro essere veramente alternativi a Berlusconi, ogni giorno dell’anno, a prescindere dal voto, senza se e senza ma, senza forse e senza però, senza e basta.
Detto questo, credo sia evidente a quale parteciperò.
E voi?
Voi da che parte state?



Storie e Notizie, lo spettacolo, 26 Novembre 2009 a Roma.