Berlusconi, legittimo impedimento spiegato a mio figlio


Storie e Notizie N. 108

La Storia:

C’era una volta un padre che possiamo chiamare Mario.
Mario aveva un figlio di sei anni che possiamo chiamare Paolo.
Mario e Paolo avevano un presidente del consiglio che possiamo chiamare Silvio.
Cioè, potremmo chiamarlo anche in altri modi, ma non voglio essere volgare.
Una sera Mario stava seduto in poltrona a guardare il telegiornale e, come spesso accadeva, il piccolo Paolo era sul tappeto ai piedi del padre, intento a disegnare.
Il bambino disegnava assorto, ma nello stesso tempo ascoltava le parole dell’uomo del tg.
“Papà…” fece senza smettere di colorare la casetta circondata da alberi e cespugli. “Cosa vuol dire legittimo impedimento?”
Mario osservò il bambino ed esitò un istante prima di rispondere.
Conosceva il figlio e sapeva che avrebbe dovuto essere chiaro ed esauriente, altrimenti Paolo non lo avrebbe mollato e di conseguenza non avrebbe potuto seguire con calma le notizie.
“Allora”, disse dopo aver raccolto le idee, “devi sapere che a capo del nostro paese c’è un uomo che si chiama Silvio. Ci sono delle persone, dei magistrati, i quali pensano che lui abbia fatto qualcosa che non si fa…”
“E cosa gli vogliono fare… i magistrati? Sono cattivi?”
“No… i magistrati non sono né cattivi e tantomeno buoni. Quando loro vengono a sapere che qualcuno ha fatto qualcosa che non si fa, devono fare un incontro con lui per capire se sia colpevole o innocente. Questo incontro si chiama processo.”
“E se uno non ci va al processo?”
“Bravo, è questo il punto! Chiunque deve andare al proprio processo, altrimenti tutti fanno quello che gli pare, rubano, fanno del male agli altri, tanto non succede nulla.”
“E Silvio ci è andato?”
“No… vedi, Silvio è il capo del paese ed è molto potente. Così, siccome non vuole andare al processo, insieme ad altri amici ha trovato delle… diciamo delle scuse per non andarci. Per esempio, una volta un suo amico che si chiama Melchiorre Cirami si è inventato il legittimo sospetto.”
“Cos’è?”
“Significa che quando viene chiamato per un processo, Silvio può dire che il magistrato che lo vuole processare ce l’ha con lui e quindi viene chiamato un altro.”
“E se non è vero che ce l’ha con lui?”
“Viene chiamato un altro lo stesso.”
“Non è giusto…”
“Aspetta, che non è finita mica qui. Un altro amico di Silvio, Renato Schifani, s’è inventato che i magistrati non possono chiamare al processo quelli che sono capi del paese.”
“Furbo!”
“Già, però in questa specie di partita esiste un arbitro che si chiama Corte Costituzionale. L’arbitro ha detto che così non vale e ha respinto l’idea di Schifani.”
“E Silvio deve andare al processo?”
“No, perché un altro amico suo…”
“Ma quanti amici ha?”
“Tanti. Dicevo, un altro amico di Silvio, di nome Angelino Alfano, ci ha riprovato con l’idea di Schifani, quella che i magistrati non possono fare il processo ai capi del paese e l’arbitro ha detto un’altra volta che non vale.”
“Scusa, papà, ma questo non è furbo. Se non valeva prima…”
“Sì, ma l’arbitro per decidere ci ha messo un anno e così Silvio ha guadagnato tempo.”
“Ah…”
“Ora, un altro amico di Silvio, tale Michele Vietti, ha trovato un altro modo per non farlo andare al processo. Si chiama proprio legittimo impedimento, le parole che hai sentito prima. Significa che il processo di Silvio è rimandato per circa un anno perché lui è il capo del paese e ha tante cose da fare. Ecco, adesso lasciami finire di vedere il tg.”
Mario riprese a seguire le notizie, ma Paolo si era ormai dimenticato del disegno e osservava ancora perplesso suo padre.
“Papà…” fece tirandogli i calzoni.
“Sì…?” rispose l’uomo senza smettere di fissare lo schermo.
“Papà, Silvio è innocente o colpevole?”
Mario guardò gli occhi attenti del figlio e si rese conto che avrebbe dovuto abbandonare la tv.
“Ecco”, fece spegnendo quest’ultima con il telecomando, “il processo serve appunto per capirlo.”
“Quindi Silvio potrebbe essere anche colpevole?”
“Sì, è così.”
“Papà, questo non è bello.”
“Cosa? Che Silvio potrebbe essere colpevole?”
“No… che uno che potrebbe essere colpevole sia capo del paese…”



Storie e Notizie: storie, frutto della mia fantasia, ispiratemi da notizie dei media.

Storie e Notizie, lo spettacolo: Venerdì 12 Febbraio 2010 a Roma.