Stupro correttivo per lesbiche in Sud Africa

La storia di Noxolo Nkosana

Storie e Notizie N. 402

Noxolo Nkosana è una ragazza di 23 anni che vive in Sud Africa.
Noxolo è lesbica.
E per questa ragione è stata pugnalata più volte alla schiena, sfiorando di molto poco la morte.
Lo stupro correttivo, al fine di riportare le vittime sul 'giusto' orientamento sessuale, è un’ignobile e disumana pratica che si è diffusa negli ultimi dieci anni nel suo paese, l’unico del continente africano ad aver legalizzato il matrimonio omosessuale.
La precedente aggressione saltata agli onori della cronaca – tra quelle riportate… - risale allo scorso aprile e riguarda l'omonima Noxolo Nogwaza, attivista per i diritti LGBT, violentata da otto uomini e poi uccisa vicino Johannesburg.
Quando una donna afferma di essere lesbica”, ha dichiarato alla BBC Thulani Bhengu, 35 anni, “è come se dicesse agli uomini che non sono buoni abbastanza.”
Be’, tali uomini definirli non abbastanza buoni è eccezionalmente riduttivo…

La Storia:

Ci sono donne.
Ci sono donne come Noxolo Nkosana.
Ci sono donne come Noxolo Nkosana in paesi dove essere lesbica non è affatto facile.
Paesi dove ogni settimana almeno dieci giovani ragazze, solo per il fatto di essere attratte da creature dotate del medesimo apparato genitale, sono violentate da pseudo maschi o gruppi di questi ultimi.
La maggior parte di esse, se riesce a sopravvivere, nasconde l’umiliazione, il dolore ed ogni altra triste conseguenza dell’abuso subito sotto un velo intessuto da silenzio, vergogna e paura.
Noxolo no.
Noxolo, nonostante il pericolo in agguato, il rischio certo e la sicurezza di mettersi contro delle bestie sbavanti senza un grammo di cervello, alza la testa e dice no.
Dopo quasi ognuna delle tante aggressioni i poliziotti prendono in giro le malcapitate dicendo: “Come puoi essere stata violentata da un uomo se non sei attratta da loro?
E giù con le loro sporche risate.
Noxolo Nkosana ha paura di essere aggredita di nuovo, non lo nega.
Tuttavia, con tutta la voce che ha ancora in corpo, nonostante il sangue rubato da un vampiro a forma di pugnale, esclama con fermezza: “Non mi costringeranno a rinchiudermi in un armadio, pretendendo che diventi eterosessuale. Mi hanno reso una vittima nel mio stesso quartiere, ma non gli permetterò di vincere. Non possono impedirmi di essere chi sono”.
Se fossi donna e lesbica, vorrei essere esattamente come lei…


La Notizia: Dalla BBC, le lesbiche sudafricane temono lo stupro correttivo.

Per aiutare: Luleki Sizwe