Storie di fantascienza: coppia omosessuale chiede di partire

Storie e Notizie N. 878


Caro Dennis Tito,
il mio amore ed io abbiamo appreso della prima missione che porterà un uomo su Marte, da lei finanziata. Tra cinque anni, giusto? Leggo che la data dovrebbe essere il 5 gennaio del 2018 e che l’impresa costerà almeno un miliardo di dollari. Corbezzoli, mica bruscolini. Ad ogni modo, i soldi sono i suoi, così come di chi vorrà sostenere questo progetto. O sogno. Perché lei è un sognatore, dico bene? Per forza. Uno che immagina di viaggiare verso altri pianeti non può essere altro che qualcuno capace di vedere tutto dove tutti vedono il nulla.
Ebbene, la persona che amo ed io siamo esattamente come lei, mi creda.
Per questo, non appena ho saputo che per il viaggio lei è alla ricerca di una coppia sposata, che rappresenti il genere umano, un uomo e una donna, ho deciso di scriverle per proporle la nostra candidatura.
Ecco, a questo proposito… noi non siamo ancora sposati e non siamo proprio un uomo e una donna.
Il mio nome di battesimo è Corrado e quello del mio compagno è Luigi.
Sì, ha capito perfettamente, siamo omosessuali, o gay, come dicono sui giornali e in tv.
Ma questo non conta, questo è solo un particolare insignificante e lei che sogna una traversata così incredibile, 501 giorni di viaggio, non può considerarlo un limite.
La cosa che più importa è che, come da sua richiesta, noi rappresentiamo il genere umano e lo facciamo nei suoi aspetti più nobili e coraggiosi, meravigliosi e commoventi, ammirevoli e illuminanti.
Cosa vuol dire essere umani se non alzarsi ogni mattina e nonostante le difficoltà, l’ignoranza, la violenza più o meno tangibile che incombe sulle pareti della tua esistenza, riuscire a compire ogni passo a testa alta verso la realizzazione dei tuoi desideri.
Quando poi questi desideri si riducono ad uno solo, ovvero quello di vivere sereno e allo stesso tempo rendere felice la persona che più ami al mondo, come fai a non essere lo specchio dell’intero genere umano? Lo specchio migliore, oltretutto. E non è questo che dovremmo mostrare ai marziani e a tutti gli extraterrestri? Il lato più bello del nostro cuore.
Questo mi ha detto un giorno Luigi, che io sono il lato più bello del suo cuore.
Come lui lo è del mio.
Lo so, è dura da mandar giù come idea, oggi, su questo complicato mondo, soprattutto da questo antico paese che è l’Italia.
Due omosessuali il lato più bello del cuore di tutti.
Ma un lato è questo, alla fine di ogni cosa. E’ l’unione di due punti.
Nell’unione di due punti, i punti stessi non fanno la differenza, ma la linea che li unisce è quel che veramente vale.
E quella linea, in fin dei conti, è l’amore.
Signor Tito, non deve decidere adesso, mancano ancora cinque anni alla partenza.
In cinque anni possono cambiare tante cose.
Perfino un paese come il nostro può diventare diverso, addirittura migliore.
Noi lo sogniamo e per questo ci battiamo, ogni giorno.
Se poi sceglierete qualcun altro, una coppia, come dire… meno rivoluzionaria, noi lo capiremo.
Ma pensi soltanto per un attimo a quale messaggio darebbe mandando noi.
Si figuri noi altri lassù, sorridenti attraverso l’oblò, navigando tra le stelle. A quel punto non sarebbe più importante arrivare su Marte, lo sa? Noi e il nostro amore raccontato su tutti i giornali del mondo come la storia di tutti. Quella sarebbe la più grande conquista dell’umanità.
Riuscire a vedere gli altri, tutti gli altri, solamente per quello che li rende straordinari.
Sentendosi parte di loro.
Chiunque essi siano.

 



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