Storie sull'ambiente: Il Daubentonia madagascariensis

Storie e Notizie N. 1091

Sabato 29 Marzo ricorrerà per l’ottava volta l’Ora della terra, evento promosso dal WWF per sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo al problema del riscaldamento globale.
In particolare, si punta ad incrementare il risparmio energetico, colpevole secondo gli organizzatori di influire sull’aumento della temperatura del pianeta, invitando i partecipanti a spegnere le luci in un momento preciso della giornata.
Nondimeno, se il destino del pianeta è in gioco e se dell’ora della terra si tratta, credo sia doveroso dare spazio anche al punto di vista di chi non ha meno voce in capitolo di noi altri.
Anzi, non avendo colpa alcuna su quel che sta accadendo, ne dovrebbe avere di più…

Aye-Aye.
Questo è il mio nome comune.
Daubentonia madagascariensis all’anagrafe.
Lento, per gli amici.
Nessun rancore, è chiaro.
Sono lento, non me ne vergogno.
Lo sono sempre stato.
Ultimo ad arrivare.
E ultimo ad entrare.
Ultimo a salire.
E, soprattutto, ultimo a capire, è chiaro.
Indi per cui, spero sarete indulgenti se trovo qualche difficoltà a comprendervi.
Mi faccio un’idea dei miei simili sempre dopo, figuriamoci di coloro che per noi saranno sempre gli alieni, è chiaro.
Altro che extraterrestri.
Siete voi i nostri marziani, ma questa è un’altra storia.
E’ che questo fatto della luce che spegnerete tutti insieme, ma non tutti, cioè tutti quelli che sono d’accordo con la cosa, è chiaro, a me non è chiaro.
Se mi lasciate passare l’ennesima ripetizione.
E’ colpa della mia lentezza, è chiaro.
Sono così lento, ma così lento che mi dimentico che un’espressione l’ho già usata da poco, addirittura nella stessa frase.
Come avrete intuito, mi capita sovente con è chiaro.
Lo psicologo mi ha detto che dev’essere perché sono un animale notturno e perché per me è chiaro sono solo strane parole.
Non ho ben compreso cosa vogliano dire.
Il giorno dormo, è chiaro.
Tranne quando vado dallo psicologo, che riceve solo al mattino, perché la notte segue già un’isterica famiglia di pipistrelli, tutti incasinatissimi.
Ti vedo assonnato, oggi, mi fa all’inizio di ogni seduta. Devo cambiarti i farmaci?
Un genio. Mi sa che sono io che devo cambiare strizzacervelli.
Ad ogni modo, vorrei arrivare al punto del racconto, è chiaro.
Perdonate se ci ho messo un po’.
Vi ho detto che sono lento, vero?
Ecco, l’affare dello spegnere la luce mi sembra una cosa giusta.
Cioè, mi sembra una cosa giusta che vi preoccupiate se la terra scotti.
Anzi, no. Mi pare logico.
Quello che non riesco a capire è perché avete bisogno di rifarlo l’anno successivo.
E’ chiaro, qualche ipotesi l’ho fatta.
Sono lento, mica scemo.
Per me sono sostanzialmente due.
O sono ancora tanti quelli tra voi che, se la terra scotta, non se ne accorgono proprio.
Oppure sono pochi, ma sono gli unici che possono davvero cambiare le cose.
Ma è a loro che dovete spegnere la luce, ma che dico, tutta la corrente.
Voglio vedere poi se non si preoccupano.
Mi sembra chiaro.
Ora.

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