Pakistan bambina contro i droni: lettera dal basso

Storie e Notizie N. 1099

La gigantografia di una bambina pakistana, ovvero quel che resta di una delle molte famiglie distrutte dai droni statunitensi. E’ il progetto Notabugsplat, un gruppo di artisti internazionali, per arrestare i messaggeri delle cosiddette bombe intelligenti.
Ma non solo…

Caro drone,
alt a te.
Stop, fermati.
Fermo dove sei.
Ma non tornare indietro.
Non ti sto cacciando, non potrei neanche se lo volessi.
Perché sono immensamente piccola.
Nonostante le apparenze.

Ti ho visto arrivare, ti ho sentito da lontano. Non credere che tu sia così invisibile.
L’ingenuità andava bene per il primo della fila.
Oramai, non v’è alcunché di nuovo.
In quell’odioso spostamento d’aria.
Quella terribile inaspettata ombra.
E quel sibilo, quel doloroso sibilo.
Perché è il fischio che fa male, non la bomba.
Il primo lo senti, la seconda spegne tutto in una frazione di secondo.
E’ l’attesa che uccide davvero, mentre il resto si limita a seppellire tutto.
Troppo.
Ma su quella stessa terra, ora ci sono io.
Sopra, non sotto.

Quindi, stop.
Alt.
Rimani dove sei.
Non andartene, però.
Perché adesso non voglio più che te ne vada.
Sarebbe una straordinaria occasione sprecata.
Perché ero incredibilmente minuscola.
Malgrado l’energia nell’urlo.
Come nella risata.
Sì, lo so bene.
E’ solo una finzione.
Un favola dipinta tra le foglie, a due misere dimensioni.
Altro che il 3D dei mega film da multi sala.
Ma tu sei intelligente, no?
Non sei come gli altri, giusto?
E allora non puoi evitare di vedere.
Di capire.
Che spesso, tra le righe dell’ingenuità, si nasconde.
La dimensione che manca, che sempre latita.
Leggi come la misura del vero.
Come un’orfana, improvvisamente tale.
Da un sibilo all’altro.
Musica che dovresti conoscere molto bene, amico mio.

Ti prego, stop.
Fermati.
Resta fermo, c’è tempo per tornare.
D’altra parte, non sono certo io quella che può scacciarti.
Perché sono ancora troppo giovane.
Nonostante la vita mi stia scivolando tra le mani a vista d’occhio.
E a proposito di sguardi, mi vedi ora come io vedo te?
Tu non sei invisibile, ora lo so.
Be’, neanche io.
Non più.

Vieni ad ascoltarmi dal vivo Venerdì 11 Aprile 2014, ore 21: Gli asini volano di nuovo, Teatro Planet, Via Crema 14 (Roma) - VIII Edizione Rassegna di teatro narrazione "La diversità delle favole"


 


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